Animacarta

Simone Manfrini

Laboratori di graphic design e comunicazione visiva

 

Docente d’aula: David Berardi

I.C. ”Faà di Bruno” Marotta

classe 3° a, scuola primaria “Raffaello”

 

 

 

Con gli alunni della classe 3° A della scuola primaria “Raffael- lo” dell’Istituto Comprensivo “Faà di Bruno” di Marotta, insieme all’insegnante David Berardi abbiamo realizzato un cortometraggio con la tecnica passo uno utilizzando ritagli di carta per la creazione dei personaggi, degli oggetti di scena e dei fondali. Il laboratorio ha preso avvio con una lezione su come creare una storia avvincente, emozionante e ben strutturata: sono stati spiegati i passaggi da compiere e le regole da rispettare nel pro- cesso creativo che si intendeva intraprendere. Nel nostro caso, le sequenze operative per la narrazione corretta di un racconto animato: introduzione, premessa, sviluppo e conclusione, per poi passare alle fasi di realizzazione del filmato: creazione dei personaggi e degli ambienti, ripresa delle scene.

In seguito sono state visionate e analizzate brevi sequenze di film e di cortometraggi realizzati con la stessa tecnica del passo uno come possibili esempi a cui rifarci: dalle prime riprese su pellicola con la tecnica stop-motion degli inizi del Novecento ad esempi a noi più vicini, come la saga di Guerre stellari o il film d’animazione Night Before Christmas, 1993, di Henry Selick, nato da una poesia illustrata di Tim Burton. Conclusa la parte teorica, gli alunni sono stati invitati a creare ciascuno una propria storia seguendo le regole precedentemente illustrate. Abbiamo quindi chiesto loro di formare dei piccoli gruppi all’interno dei quali individuare e selezionare di comune accordo una delle storie narrate, apportando modifiche frutto di un lavoro collettivo; successivamente è stato chiesto alla classe di scegliere “la storia di tutti” partendo dalla quale avremo rea- lizzato il nostro cortometraggio.

Fatta la scelta, abbiamo individuato e analizzato gli eventi e i momenti più significativi, che poi avremo filmato; importante è stato anche caratterizzare i personaggi, scegliere le scenografie e capire come realizzare il tutto con ritagli di carta colorata.

A ciascun alunno è stato chiesto di creare un proprio personaggio-robot di carta: ognuno ha fatto la sua proposta attraverso un disegno, che, una volta visionato, è stato ritagliato e utilizzato per le riprese. Per avere “pupi” della stessa grandezza è stato necessario impostare una griglia che prevedesse le esatte dimensioni delle varie parti della figura.

Per ogni scena sono stati successivamente ideati e realizzati gli oggetti presenti e i fondali; anche in questa fase tutti hanno col- laborato attivamente contribuendo al buon esito del lavoro con i loro disegni, poi ritagliati e disposti sul set di ripresa.

Nella fase finale è stato spiegato come creare un movimento “credibile” dei personaggi (ad esempio, il camminare di più personaggi su uno stesso orizzonte): a tal fine gli studenti, in coppie, si sono cimentati sia nello scatto del fotogramma che nel posizionamento della figura.

Il risultato è stato un cortometraggio di due minuti e quaranta- due secondi che gli alunni hanno realizzato totalmente, dall’ideazione alla sceneggiatura all’estetica dei personaggi e del set.

Il robot più triste del mondo

C’era una volta un robot non molto bravo a scuola e i suoi compagni, che studiavano dalla mattina alla sera, lo deridevano perché prendeva sempre 5.
Un giorno disse: “Se studierò, nessuno potrà più ridere di me. Anzi, sarò io a prenderli in giro!”. Tornò a casa e studiò dalla mattina alla sera per tutto l’anno. Adesso erano i compagni a prendere 5, mentre lui … addirittura 11! Cominciò però a darsi delle arie, tanto che gli altri robot, prima lo soprannominarono il Boss, poi, visto che continuava a fare il bullo, lo disattivarono con un telecomando. Il piccolo robot non fu più il primo della classe, ma i suoi compagni smisero di prenderlo in giro e tutti vissero felici e contenti aiutandosi a vicenda: l’unione fa la forza!